Cos’è il brevetto?
Il brevetto è l’unico strumento che consente di ottenere il diritto esclusivo di produrre e vendere un’invenzione.
Per ottenere un brevetto, si deve depositare una domanda presso l’UIBM ovvero Ufficio italiano Brevetti e Marchi oppure presso l’Ufficio Europeo dei Brevetti (UEB), in caso di brevetto europeo, o presso l’Organizzazione mondiale della Proprietà Industriale (OMPI), per una tutela a livello internazionale.
Il brevetto protegge un’invenzione consistente in un prodotto, procedimento o l’uso inventivo di una sostanza per una durata di vent’anni oppure un modello d’utilità, ovvero la forma nuova di un prodotto industriale capace di dare al prodotto una specifica efficacia o comodità funzionale.
I modelli d’utilità durano dieci anni e, come tutti i diritti di proprietà intellettuale, va depositato presso gli uffici competenti.
Quali sono i requisiti di tutela?
Il primo requisito è l’industrialità: l’invenzione deve essere diretta ad uno scopo tecnicamente raggiungibile e deve poterlo conseguire realmente.
L’invenzione deve essere dotata di novità assoluta, nel senso che non deve essere già nota nel settore di riferimento (cd. stato della tecnica).
Il terzo requisito è l’originalità e si ha quando l’invenzione, per un esperto del ramo, non risulta in modo evidente dallo stato della tecnica.
L’invenzione infine deve essere lecita, ovvero la sua attuazione non deve porsi contro l’ordine pubblico o al buon costume. Questo requisito può riguardare soprattutto le invenzioni biotecnologiche perché entrano in gioco questioni etiche relative alla vita e all’ambiente.
Cosa sono le ricerche di anteriorità e i pareri sulla brevettabilità?
Sono le verifiche preliminari che è opportuno fare prima di procedere al deposito di un brevetto. Si accerta nelle banche dati brevettuali di tutto il mondo che non esistano prodotti o procedimenti simili già pubblicati, per evitare che si depositi una domanda in violazione di diritti di terzi.
Di queste verifiche viene redatto un report dettagliato con tutte le valutazioni sulla tutelabilità del brevetto e, in caso di criticità, si cerca di studiare le soluzioni alternative allo scopo di riuscire a brevettare l’idea.
Quali sono i vantaggi di brevettare?
Il più importante è il conseguimento di un’esclusiva ventennale che consente di presidiare una quota di mercato escludendo la concorrenza. Diversamente, l’idea che non è stata brevettata potrà essere replicata, utilizzata e commercializzata da chiunque a costo prossimo allo zero, a fronte, invece, degli investimenti, spesso onerosi, sostenuti per giungere all’invenzione: in definitiva, la conseguenza della mancata brevettazione è la perdita irreversibile dei diritti e di un bene aziendale.
Se l’innovazione viene brevettata, si può ricavarne importanti utilità economiche attraverso un’accorta attività di licensing, tramite la quale il titolare del brevetto concede al licenziatario il diritto di sfruttare l’invenzione dietro pagamento di un compenso.
Occorre tuttavia procedere alla redazione di contratti con la massima cautela e ponderazione per la migliore difesa degli interessi, sia di chi concede la licenza, sia di chi la riceve.
In caso di operazioni straordinarie (conferimenti rami d’azienda, fusioni, scissioni), il brevetto, se tutelato adeguatamente, viene sottoposto a valutazioni economiche spesso determinanti per il perfezionamento di tali operazioni.
Perché è importante farsi assistere da uno specialista nella registrazione di un brevetto?
Il fai da te è altamente sconsigliato perché la stesura di un brevetto richiede competenze specifiche. Per evitare il deposito di brevetti non validi e sostenere spese inutili, è necessario affidarsi ad uno professionista specializzato in proprietà industriale.
Non effettuare il deposito o effettuarlo senza tenere conto delle necessarie verifiche preliminari (ricerche di anteriorità e pareri di brevettabilità) vuol dire esporsi al rischio di contraffazione e di uso indebito da parte di terzi, con significative perdite economiche.
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